Il Balsamico al confine tra lo Stato Pontificio e il Ducato Estense

Nell’anno 2001, per iniziativa di un Alfiere della Consorteria e di alcuni cultori del balsamico, si fece realtà l’idea di costituire l’Acetaia comunale allo scopo di rafforzare e valorizzare le tradizioni, gli usi e i costumi locali. Castelfranco Emilia è un territorio che anticamente apparteneva allo Stato Pontificio, ma che nel tempo ha significativamente risentito dell’influenza del confinante Ducato Estense. Numerose infatti sono le acetale familiari presenti da vecchia data. Fu cosi che agli inizi del nuovo millennio furono avviate due batterie, donate alla cittadinanza da una azienda enologica della zona, oggi come allora accudite da appassionati della Consorteria. A partire dal 2021 l’acetaia è collocata nei locali della ex “Distilleria Bini”, uno stabile produttivo costruito negli anni venti del secolo scorso, riconosciuto come patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna e ora sede della Biblioteca comunale intitolata a Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta In questi ultimi anni il prodotto dell’Acetaia comunale ha ricevuto importanti riconoscimenti di qualità classificandosi nel 2019 al 7° posto su 1516 campioni di aceto balsamico partecipanti al 53° Palio di San Giovanni a Spilamberto.

Ex Distilleria Bini
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